La lavastoviglie da incasso è la migliore soluzione ‘salva-spazio’ per avere in cucina un apparecchio a scomparsa che fa un gran lavoro, risparmiandoci la fatica quotidiana di lavare i piatti, e lo fa meglio di noi sia in termini di risultati che di risparmio nei consumi idrici ed energetici. Le lavastoviglie sono disponibili sul mercato in varie tipologie, le principali si suddividono in modelli a libera installazione che, però, necessitano di più spazio in cucina o a incasso. Ci soffermiamo sulle seconde, che meglio si accordano all’arredo domestico essendo meno invasive e, in certi casi, invisibili come quelle a totale scomparsa, che si incorporano come moduli della cucina componibile mimetizzandosi nel corpo della stessa, senza neanche il display dei comandi a vista.
Più che una questione di funzionalità è una scelta di gusto a discrezione dell’acquirente, che può essere influenzata anche dagli spazi a disposizione, per ottimizzarli si può rendere necessario inglobare la lavastoviglie in blocco anziché lasciarla fuori. Molto dipende anche dalle dimensioni, anche se a differenza dei modelli a libera installazione le lavatrici da incasso hanno misure standard, che si attestano su 60 centimetri di larghezza, anche se la capienza può variare, ferme restando le dimensioni, dai 12 ai 16 coperti, a seconda del numero di cestelli e di come viene sfruttata l’organizzazione interna degli spazi.
Di solito, le lavastoviglie sono dotate di 2 o 3 cestelli, le più economiche e anche i modelli più vecchiotti ne hanno due, quello inferiore deputato all’accoglimento di pentolame, mentre in alcune macchine c’è un’apposita vaschetta estraibile che ruba spazio al cestello limitandone la capienza a un massimo di 12-13 coperti, in quanto occupa un angolo del cestello basso inutilizzabile per la collocazione di altre stoviglie, se necessario. Per ovviare a questo inconveniente le lavastoviglie da incasso di ultima generazione si sono attrezzate per sfruttare al meglio gli spazi in modo più razionale e funzionale, spostando il cestino per le posate in un terzo mini contenitore collocato non nel cestello inferiore ma sotto lasciandolo libero di ospitare più stoviglie. Grazie a questo stratagemma si può arrivare a una capienza fino a 16 coperti.